#SelfieadArte

Going around under an umbrella interferes with one’s looking up at the sky - J.Kosinski (S.Fugazzotto, Happiness)
14 Dic

Going around under an umbrella interferes with one’s looking up at the sky - J.Kosinski (S.Fugazzotto, Happiness)

Alla Fondazione Maimeri è in corso la mostra “Nati in cattività” di Federico Clapis e Simone Fugazzotto che racconta due percorsi artistici profondamente diversi ma una grande ambizione comune: rappresentare la generazione sfuggente cui appartengono, la stessa che li ha fatti nascere dentro una gabbia di cemento che soffoca il pensiero libero e lo condiziona dentro vincoli sociali spesso estremi fino a sfiorare/oltrepassare il senso del ridicolo.

La mostra celebra l’amicizia tra i due artisti milanesi e sembra a prima vista voler riflettere il loro personalissimo universo: un viaggio misterico all’interno dei meandri della psiche umana. In un mondo-circo che offre un sempre più variegato e caleidoscopico ventaglio di scelte, comune punto di partenza per entrambi gli artisti è la perdita di punti di riferimento e di verginità/purezza rispetto al mondo della natura, e al nostro vero sentire.

 

Simone Fugazzotto - Happiness

The problems of puzzles are very near the problems of life -  E.Rubik (S.Fugazzotto, Love!)
14 Dic

The problems of puzzles are very near the problems of life - E.Rubik (S.Fugazzotto, Love!)

Alla Fondazione Maimeri è in corso la mostra “Nati in cattività” di Federico Clapis e Simone Fugazzotto che racconta due percorsi artistici profondamente diversi ma una grande ambizione comune: rappresentare la generazione sfuggente cui appartengono, la stessa che li ha fatti nascere dentro una gabbia di cemento che soffoca il pensiero libero e lo condiziona dentro vincoli sociali spesso estremi fino a sfiorare/oltrepassare il senso del ridicolo.

La mostra celebra l’amicizia tra i due artisti milanesi e sembra a prima vista voler riflettere il loro personalissimo universo: un viaggio misterico all’interno dei meandri della psiche umana. In un mondo-circo che offre un sempre più variegato e caleidoscopico ventaglio di scelte, comune punto di partenza per entrambi gli artisti è la perdita di punti di riferimento e di verginità/purezza rispetto al mondo della natura, e al nostro vero sentire.

 

Simone Fugazzotto - Love!

Mannequin (Barbie the Icon @ Mudec)
02 Dic

Mannequin (Barbie the Icon @ Mudec)

Al Mudec di Milano è arrivata un’icona: Barbara Millicent Roberts, per gli amici – ovvero per tutti – Barbie.

La mostra “Barbie – The Icon”, prodotta da 24 Ore Cultura in collaborazione con Mattel, e allestita seguendo un percorso di cinque sezioni, trova nel Mudec uno spazio naturale: più che un giocattolo, infatti, Barbie rappresenta – con i suoi 56 anni di storia – uno specchio della cultura popolare di tutto il mondo. Che l’ha resa cittadina di cinquanta paesi, attraverso decine di etnie, facendola diventare addirittura ambasciatrice Unicef.

Con le sue innumerevoli mutazioni, Barbie ha rappresentato una donna che – in barba a certa critica di stampo femminista – ha saputo emanciparsi dal ruolo di moglie, di donna di casa.
“Barbie – The Icon” sarà al Mudec fino al 13 marzo 2016.

Gli uccelli! (Barbie the Icon @ Mudec)
02 Dic

Gli uccelli! (Barbie the Icon @ Mudec)

Al Mudec di Milano è arrivata un’icona: Barbara Millicent Roberts, per gli amici – ovvero per tutti – Barbie.

La mostra “Barbie – The Icon”, prodotta da 24 Ore Cultura in collaborazione con Mattel, e allestita seguendo un percorso di cinque sezioni, trova nel Mudec uno spazio naturale: più che un giocattolo, infatti, Barbie rappresenta – con i suoi 56 anni di storia – uno specchio della cultura popolare di tutto il mondo. Che l’ha resa cittadina di cinquanta paesi, attraverso decine di etnie, facendola diventare addirittura ambasciatrice Unicef.

Con le sue innumerevoli mutazioni, Barbie ha rappresentato una donna che – in barba a certa critica di stampo femminista – ha saputo emanciparsi dal ruolo di moglie, di donna di casa.
“Barbie – The Icon” sarà al Mudec fino al 13 marzo 2016.

Selfie con Barbie (Barbie the Icon @ Mudec)
02 Dic

Selfie con Barbie (Barbie the Icon @ Mudec)

Al Mudec di Milano è arrivata un’icona: Barbara Millicent Roberts, per gli amici – ovvero per tutti – Barbie.

La mostra “Barbie – The Icon”, prodotta da 24 Ore Cultura in collaborazione con Mattel, e allestita seguendo un percorso di cinque sezioni, trova nel Mudec uno spazio naturale: più che un giocattolo, infatti, Barbie rappresenta – con i suoi 56 anni di storia – uno specchio della cultura popolare di tutto il mondo. Che l’ha resa cittadina di cinquanta paesi, attraverso decine di etnie, facendola diventare addirittura ambasciatrice Unicef.

Con le sue innumerevoli mutazioni, Barbie ha rappresentato una donna che – in barba a certa critica di stampo femminista – ha saputo emanciparsi dal ruolo di moglie, di donna di casa.
“Barbie – The Icon” sarà al Mudec fino al 13 marzo 2016.

Figura distesa in due pezzi (Henry Moore @ Terme di Diocleziano)
18 Nov

Figura distesa in due pezzi (Henry Moore @ Terme di Diocleziano)

Alle Terme di Diocleziano, a vent’anni dalla sua ultima grande mostra italiana, ritorna Henry Moore. L’allestimento negli spazi scenografici delle Grandi Aule delle Terme rappresenta una sorta di “ritorno a casa” dell’artista, che col nostro paese ha sempre avuto un rapporto intenso, sin dal 1948 – quando vinse il premio per la scultura alla Biennale di Venezia, che diede inizio al suo grande successo internazionale, rendendolo lo scultore più influente e celebrato della sua epoca.

Ma la location è ideale anche per il dialogo delle sculture di Moore – in particolare le figure distese – con l’ambiente architettonico e le antiche opere romane. Grazie ad importanti prestiti la rassegna presenta l’intero percorso creativo dello scultore inglese.

Henry Moore - Figura distesa in due pezzi, 1968

Donna seduta: collo sottile (Henry Moore @ Terme di Diocleziano)
18 Nov

Donna seduta: collo sottile (Henry Moore @ Terme di Diocleziano)

Alle Terme di Diocleziano, a vent’anni dalla sua ultima grande mostra italiana, ritorna Henry Moore. L’allestimento negli spazi scenografici delle Grandi Aule delle Terme rappresenta una sorta di “ritorno a casa” dell’artista, che col nostro paese ha sempre avuto un rapporto intenso, sin dal 1948 – quando vinse il premio per la scultura alla Biennale di Venezia, che diede inizio al suo grande successo internazionale, rendendolo lo scultore più influente e celebrato della sua epoca.

Ma la location è ideale anche per il dialogo delle sculture di Moore – in particolare le figure distese – con l’ambiente architettonico e le antiche opere romane. Grazie ad importanti prestiti la rassegna presenta l’intero percorso creativo dello scultore inglese.

Henry Moore - Donna seduta: collo sottile, 1961

Figura distesa in tre pezzi (Henry Moore @ Terme di Diocleziano)
18 Nov

Figura distesa in tre pezzi (Henry Moore @ Terme di Diocleziano)

Alle Terme di Diocleziano, a vent’anni dalla sua ultima grande mostra italiana, ritorna Henry Moore. L’allestimento negli spazi scenografici delle Grandi Aule delle Terme rappresenta una sorta di “ritorno a casa” dell’artista, che col nostro paese ha sempre avuto un rapporto intenso, sin dal 1948 – quando vinse il premio per la scultura alla Biennale di Venezia, che diede inizio al suo grande successo internazionale, rendendolo lo scultore più influente e celebrato della sua epoca.

Ma la location è ideale anche per il dialogo delle sculture di Moore – in particolare le figure distese – con l’ambiente architettonico e le antiche opere romane. Grazie ad importanti prestiti la rassegna presenta l’intero percorso creativo dello scultore inglese.

Henry Moore - Figura distesa in tre pezzi, 1963

In posa plastica (Ignazio e Filippo Collino, ritratto di Francesco Alerano Saverio Provana del Sabbione e Teresa Provana del Sabbione)
02 Nov

In posa plastica (Ignazio e Filippo Collino, ritratto di Francesco Alerano Saverio Provana del Sabbione e Teresa Provana del Sabbione)

Expo è finita: cosa rimane di Expo? Probabilmente la cosa più positiva resta l’impulso straordinario che l’Esposizione ha saputo dare alla Milano, e all’Italia tutta, della Cultura. Perché è la cultura il vero tesoro dell’Italia: che si tratti della nostra tradizione gastronomica, agricola, o dell’arte, il nostro è un paese che da sempre si distingue per la propria eccellenza creativa, figlia di una storia antica e ricca come probabilmente nessun’altra.

E la mostra “Il tesoro d’Italia“, che Vittorio Sgarbi ha allestito e che ha raccontato sette secoli di arte italiana – dal ‘300 al ‘900 – è stata probabilmente un’esposizione senza precedenti. 250 opere che hanno evidenziato la varietà delle nostre eterogenee ma coerenti culture, la bio-diversità artistica che distingue un piemontese da un toscano o un marchigiano da un pugliese. Componendo però, nell’insieme, un mosaico da cui appare evidente una unità, italianissima, costruita sulla varietà regionale.

 

Ignazio e Filippo Collino, ritratto di Francesco Alerano Saverio Provana del Sabbione e Teresa Provana del Sabbione

 

Arcimbella (Bertozzi e Casoni, Estate)
02 Nov

Arcimbella (Bertozzi e Casoni, Estate)

Expo è finita: cosa rimane di Expo? Probabilmente la cosa più positiva resta l’impulso straordinario che l’Esposizione ha saputo dare alla Milano, e all’Italia tutta, della Cultura. Perché è la cultura il vero tesoro dell’Italia: che si tratti della nostra tradizione gastronomica, agricola, o dell’arte, il nostro è un paese che da sempre si distingue per la propria eccellenza creativa, figlia di una storia antica e ricca come probabilmente nessun’altra.

E la mostra “Il tesoro d’Italia“, che Vittorio Sgarbi ha allestito e che ha raccontato sette secoli di arte italiana – dal ‘300 al ‘900 – è stata probabilmente un’esposizione senza precedenti. 250 opere che hanno evidenziato la varietà delle nostre eterogenee ma coerenti culture, la bio-diversità artistica che distingue un piemontese da un toscano o un marchigiano da un pugliese. Componendo però, nell’insieme, un mosaico da cui appare evidente una unità, italianissima, costruita sulla varietà regionale.

 

Bertozzi e Casoni, Estate