#SelfieadArte

Upside Down (Anish Kapoor, Mirror - Black to Red)
31 Dic

Upside Down (Anish Kapoor, Mirror - Black to Red)

Anish Kapoor torna finalmente ad esporre in un museo italiano dopo oltre 10 anni, dal 17 dicembre 2016 al 17 aprile 2017, con una mostra straordinaria negli spazi del MACRO - Museo d’Arte Contemporanea Roma, promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita culturale - Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, con il patrocinio dell'Ambasciata Britannica di Roma, main sponsor BNL Gruppo BNP Paribas.
Curata da Mario Codognato, la mostra testimonia la continua ricerca di Kapoor in ambito formale e concettuale, che ha informato la sua pratica artistica sin dagli esordi, mettendo a confronto i processi altamente ingegnerizzati e più organici della sua opera.
 
La mostra sarà caratterizzata da una serie di rilievi e dipinti composti da strati aggettanti di silicone rosso e bianco e pittura, così come da sculture-architetture monumentali, tra le quali la straordinaria “Sectional Body Preparing for Monadic Singularity”, esposta l’anno scorso, all’aperto, nel parco della Reggia di Versailles, e riproposta al MACRO in dialogo con l’architettura del museo.
  
Archetipico, intimo, imponente e dialettico, il lavoro di Kapoor presenta, affronta ed investiga le condizioni della materia, le dinamiche della percezione e il potere della metafora.

 

Anish Kapoor - Mirror, Black to red, 2016

Cleliadoscopica (Anish Kapoor, Corner Disappearing into Itself)
31 Dic

Cleliadoscopica (Anish Kapoor, Corner Disappearing into Itself)

Anish Kapoor torna finalmente ad esporre in un museo italiano dopo oltre 10 anni, dal 17 dicembre 2016 al 17 aprile 2017, con una mostra straordinaria negli spazi del MACRO - Museo d’Arte Contemporanea Roma, promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita culturale - Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, con il patrocinio dell'Ambasciata Britannica di Roma, main sponsor BNL Gruppo BNP Paribas.
Curata da Mario Codognato, la mostra testimonia la continua ricerca di Kapoor in ambito formale e concettuale, che ha informato la sua pratica artistica sin dagli esordi, mettendo a confronto i processi altamente ingegnerizzati e più organici della sua opera.
 
La mostra sarà caratterizzata da una serie di rilievi e dipinti composti da strati aggettanti di silicone rosso e bianco e pittura, così come da sculture-architetture monumentali, tra le quali la straordinaria “Sectional Body Preparing for Monadic Singularity”, esposta l’anno scorso, all’aperto, nel parco della Reggia di Versailles, e riproposta al MACRO in dialogo con l’architettura del museo.
  
Archetipico, intimo, imponente e dialettico, il lavoro di Kapoor presenta, affronta ed investiga le condizioni della materia, le dinamiche della percezione e il potere della metafora.

 

Anish Kapoor - Corner disappearing into itself, 2015

Her Master's Voice (Anish Kapoor, Sectional Body Preparing for Monadic Singularity)
31 Dic

Her Master's Voice (Anish Kapoor, Sectional Body Preparing for Monadic Singularity)

Anish Kapoor torna finalmente ad esporre in un museo italiano dopo oltre 10 anni, dal 17 dicembre 2016 al 17 aprile 2017, con una mostra straordinaria negli spazi del MACRO - Museo d’Arte Contemporanea Roma, promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita culturale - Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, con il patrocinio dell'Ambasciata Britannica di Roma, main sponsor BNL Gruppo BNP Paribas.
Curata da Mario Codognato, la mostra testimonia la continua ricerca di Kapoor in ambito formale e concettuale, che ha informato la sua pratica artistica sin dagli esordi, mettendo a confronto i processi altamente ingegnerizzati e più organici della sua opera.
 
La mostra sarà caratterizzata da una serie di rilievi e dipinti composti da strati aggettanti di silicone rosso e bianco e pittura, così come da sculture-architetture monumentali, tra le quali la straordinaria “Sectional Body Preparing for Monadic Singularity”, esposta l’anno scorso, all’aperto, nel parco della Reggia di Versailles, e riproposta al MACRO in dialogo con l’architettura del museo.
  
Archetipico, intimo, imponente e dialettico, il lavoro di Kapoor presenta, affronta ed investiga le condizioni della materia, le dinamiche della percezione e il potere della metafora.

 

Anish Kapoor - Sectional Body preparing for Monadic Singularity, 2015

Bronzo: è lo specchio del volto (Aldo Calò, Piastra)
30 Dic

Bronzo: è lo specchio del volto (Aldo Calò, Piastra)

Al Museo del Novecento, fino al 26 Marzo 2017, c'è “BOOM 60! Era arte moderna”, a cura di Mariella Milan e Desdemona Ventroni, con Maria Grazia Messina e Antonello Negri. Una mostra – promossa dall’Assessorato alla Cultura di Milano - dedicata all’arte in Italia, tra i primi anni Cinquanta e i primi Sessanta, e alla sua “presenza” mediatica nei più popolari canali di comunicazione: i rotocalchi, giornali e riviste di attualità illustrata.

È l'Italia del "boom", in cui i "rotocalchi" – Epoca, Le Ore, L'Europeo e tanti altri – raggiungono le loro massime tirature, diventando lo specchio fedele della mentalità e delle aspirazioni collettive. I temi dell'arte – dalle polemiche sull'astrattismo e sui nuovi materiali, al genere sempre amato del ritratto fino alla rappresentazione degli artisti di successo – vi si intrecciano con la presenza di celebrità del cinema, della tv, della canzone. D'altro canto si affacciano da protagonisti il mercato e il collezionismo, in linea con lo spirito del "miracolo", in nome del quale l'arte sembra destinata a entrare, come il frigorifero e la lavatrice, nelle case di tutti.

Nell'allestimento di Atelier Mendini circa centoquaranta opere di pittura, scultura e grafica dialogano con le pagine delle riviste e con filmati televisivi e cinematografici, che trasformano gli artisti in veri e propri divi: dall'immortale Picasso a Bernard Buffet, "il pittore in Rolls Royce", all'epoca protagonista delle cronache d'arte e del gossip. Una ricca sezione documentaria presenta le riviste e i loro modi di raccontare l'arte, dalle copertine alle inchieste, dalle rubriche di critica alla pubblicità, dal fotogiornalismo alla satira.

 

Aldo Calò, "Piastra" : premiato alla Biennale del 1962, l'artista ripropone le sue piastre in bronzo lacerate al concorso per il Monumento alla Resistenza di Cuneo. Il suo progetto, che vince ma non sarà mai realizzato, alimenta un dibattito sui simboli nell'arte moderna e sulla loro leggibilità da parte del pubblico.

Argento: adesca anche gli eroi (Pietro Consagra, Autoritratto)
30 Dic

Argento: adesca anche gli eroi (Pietro Consagra, Autoritratto)

Al Museo del Novecento, fino al 26 Marzo 2017, c'è “BOOM 60! Era arte moderna”, a cura di Mariella Milan e Desdemona Ventroni, con Maria Grazia Messina e Antonello Negri. Una mostra – promossa dall’Assessorato alla Cultura di Milano - dedicata all’arte in Italia, tra i primi anni Cinquanta e i primi Sessanta, e alla sua “presenza” mediatica nei più popolari canali di comunicazione: i rotocalchi, giornali e riviste di attualità illustrata.

È l'Italia del "boom", in cui i "rotocalchi" – Epoca, Le Ore, L'Europeo e tanti altri – raggiungono le loro massime tirature, diventando lo specchio fedele della mentalità e delle aspirazioni collettive. I temi dell'arte – dalle polemiche sull'astrattismo e sui nuovi materiali, al genere sempre amato del ritratto fino alla rappresentazione degli artisti di successo – vi si intrecciano con la presenza di celebrità del cinema, della tv, della canzone. D'altro canto si affacciano da protagonisti il mercato e il collezionismo, in linea con lo spirito del "miracolo", in nome del quale l'arte sembra destinata a entrare, come il frigorifero e la lavatrice, nelle case di tutti.

Nell'allestimento di Atelier Mendini circa centoquaranta opere di pittura, scultura e grafica dialogano con le pagine delle riviste e con filmati televisivi e cinematografici, che trasformano gli artisti in veri e propri divi: dall'immortale Picasso a Bernard Buffet, "il pittore in Rolls Royce", all'epoca protagonista delle cronache d'arte e del gossip. Una ricca sezione documentaria presenta le riviste e i loro modi di raccontare l'arte, dalle copertine alle inchieste, dalle rubriche di critica alla pubblicità, dal fotogiornalismo alla satira.

 

Lucio Fontana "Scultura Spaziale" : esposta nel 1954 alla Biennale, è unadelle prime composizioni spazialiste dopo il ritorno dell'artista dall'Argentina nel dopoguerra. Per Leonardo Borghese, noto fustigatore dell'arte moderna, è solo un buco, liquidato come "vecchiume" al pari di ogni avanguardismo.

Oro: corrompe anche il savio (Pietro Consagra, Autoritratto)
30 Dic

Oro: corrompe anche il savio (Pietro Consagra, Autoritratto)

Al Museo del Novecento, fino al 26 Marzo 2017, c'è “BOOM 60! Era arte moderna”, a cura di Mariella Milan e Desdemona Ventroni, con Maria Grazia Messina e Antonello Negri. Una mostra – promossa dall’Assessorato alla Cultura di Milano - dedicata all’arte in Italia, tra i primi anni Cinquanta e i primi Sessanta, e alla sua “presenza” mediatica nei più popolari canali di comunicazione: i rotocalchi, giornali e riviste di attualità illustrata.

È l'Italia del "boom", in cui i "rotocalchi" – Epoca, Le Ore, L'Europeo e tanti altri – raggiungono le loro massime tirature, diventando lo specchio fedele della mentalità e delle aspirazioni collettive. I temi dell'arte – dalle polemiche sull'astrattismo e sui nuovi materiali, al genere sempre amato del ritratto fino alla rappresentazione degli artisti di successo – vi si intrecciano con la presenza di celebrità del cinema, della tv, della canzone. D'altro canto si affacciano da protagonisti il mercato e il collezionismo, in linea con lo spirito del "miracolo", in nome del quale l'arte sembra destinata a entrare, come il frigorifero e la lavatrice, nelle case di tutti.

Nell'allestimento di Atelier Mendini circa centoquaranta opere di pittura, scultura e grafica dialogano con le pagine delle riviste e con filmati televisivi e cinematografici, che trasformano gli artisti in veri e propri divi: dall'immortale Picasso a Bernard Buffet, "il pittore in Rolls Royce", all'epoca protagonista delle cronache d'arte e del gossip. Una ricca sezione documentaria presenta le riviste e i loro modi di raccontare l'arte, dalle copertine alle inchieste, dalle rubriche di critica alla pubblicità, dal fotogiornalismo alla satira.

 

Pietro Consagra "Autoritratto" : acquistato dalla Galleria Nazionale d'Arte Moderna di Roma alla Biennale del 1952, l'Autoritratto dell'artista rompe i canoni della scultura tradizionale con la sua sovrapposizione ascensionale di forme astratte, diventando protagonsta di un lungo dibattito sugli acquisti dei musei nazionali.

Una bruschetta nell'occhio (Melanie Bonajo - Thank you for Hurting me / Really Needed It)
24 Dic

Una bruschetta nell'occhio (Melanie Bonajo - Thank you for Hurting me / Really Needed It)

Fondazione Prada ha aperto Osservatorio, un nuovo spazio espositivo dedicato alla fotografia e ai linguaggi visivi, in Galleria Vittorio Emanuele II.

Osservatorio è un luogo di esplorazione e indagine delle tendenze e delle espressioni della fotografia contemporanea, della costante evoluzione del medium e delle sue connessioni con altre discipline e realtà creative. In un momento storico in cui la fotografia è parte integrante del globale flusso di comunicazione digitale, Fondazione Prada, attraverso le attività di Osservatorio, si interroga su quali siano le implicazioni culturali e sociali della produzione fotografica attuale e della sua ricezione. Si estende così il repertorio di modalità e strumenti con i quali la Fondazione interpreta e si relaziona con il presente.

La programmazione di Osservatorio si apre con la mostra “Give Me Yesterday”, a cura di Francesco Zanot, che si svolge dal 21 dicembre 2016 al 12 marzo 2017. In un percorso che comprende più di 50 lavori di 14 autori italiani e internazionali, il progetto esplora l’uso della fotografia come diario personale in un arco di tempo che va dall’inizio degli anni Duemila a oggi.

 

Melanie Bonajo - Thank you for Hurting me / Really Needed It

Melanie Bonajo(Olanda, 1978) è intenta a fotografarsi ogni volta che piange creando un paradossale inventario di selfie.

 

 

Mettiti nei suoi panni (Tomè Duarte, Camera Woman)
24 Dic

Mettiti nei suoi panni (Tomè Duarte, Camera Woman)

Fondazione Prada ha aperto Osservatorio, un nuovo spazio espositivo dedicato alla fotografia e ai linguaggi visivi, in Galleria Vittorio Emanuele II.

Osservatorio è un luogo di esplorazione e indagine delle tendenze e delle espressioni della fotografia contemporanea, della costante evoluzione del medium e delle sue connessioni con altre discipline e realtà creative. In un momento storico in cui la fotografia è parte integrante del globale flusso di comunicazione digitale, Fondazione Prada, attraverso le attività di Osservatorio, si interroga su quali siano le implicazioni culturali e sociali della produzione fotografica attuale e della sua ricezione. Si estende così il repertorio di modalità e strumenti con i quali la Fondazione interpreta e si relaziona con il presente.

La programmazione di Osservatorio si apre con la mostra “Give Me Yesterday”, a cura di Francesco Zanot, che si svolge dal 21 dicembre 2016 al 12 marzo 2017. In un percorso che comprende più di 50 lavori di 14 autori italiani e internazionali, il progetto esplora l’uso della fotografia come diario personale in un arco di tempo che va dall’inizio degli anni Duemila a oggi.

 

Tomé Duarte - Camera Woman

Gli autoritratti di Tomè Duarte (Portogallo, 1979) sono realizzati mentre indossa i vestiti della propria ex compagna nel tentativo di riconnettersi con lei e con la propria identità.

 

 

Colpo di Frowst (Joanna Piotrowska, Frowst  XXI)
24 Dic

Colpo di Frowst (Joanna Piotrowska, Frowst XXI)

Fondazione Prada ha aperto Osservatorio, un nuovo spazio espositivo dedicato alla fotografia e ai linguaggi visivi, in Galleria Vittorio Emanuele II.

Osservatorio è un luogo di esplorazione e indagine delle tendenze e delle espressioni della fotografia contemporanea, della costante evoluzione del medium e delle sue connessioni con altre discipline e realtà creative. In un momento storico in cui la fotografia è parte integrante del globale flusso di comunicazione digitale, Fondazione Prada, attraverso le attività di Osservatorio, si interroga su quali siano le implicazioni culturali e sociali della produzione fotografica attuale e della sua ricezione. Si estende così il repertorio di modalità e strumenti con i quali la Fondazione interpreta e si relaziona con il presente.

La programmazione di Osservatorio si apre con la mostra “Give Me Yesterday”, a cura di Francesco Zanot, che si svolge dal 21 dicembre 2016 al 12 marzo 2017. In un percorso che comprende più di 50 lavori di 14 autori italiani e internazionali, il progetto esplora l’uso della fotografia come diario personale in un arco di tempo che va dall’inizio degli anni Duemila a oggi.

 

 

Joanna Piotrowska - Frowst XXI

Joanna Piotrowska (Polonia, 1985) applica la filosofia dello psicologo tedesco Bert Hellinger per indagare il tema dei traumi familiari in una serie di ritratti collettivi.

You don't have to put on the red light (Gianni Colombo, Topoestesia)
21 Dic

You don't have to put on the red light (Gianni Colombo, Topoestesia)

Attraverso la passerella sospesa, che collega Il Museo del 900 a Palazzo Reale, si accede alla sezione che affronta gli anni Sessanta e le esperienze dell’Arte Cinetica e Programmata con una serie di ambienti del Gruppo T.

l'Arte Cinetica è una corrente artistica che si propone di introdurre il movimento nell'opera artistica.
Gli artisti italiani sono stati protagonisti assoluti dell'arte cinetica. I capiscuola, possono essere considerati: Bruno Munari, Alberto Biasi, Gianni Colombo, Getulio Alviani.

Questi artisti si pongono come obiettivo di indagare le relazioni spazio-temporali che intercorrono fra i diversi aspetti della realtà. Cosa determinante nell'arte cinetica è l'intervento dello spettatore, l'opera si realizza compiutamente quando entra in dialogo con l'osservatore: resta a questo proposito famoso il provocatorio biglietto "Si prega di toccare" con cui gli artisti accompagnavano l'esposizione delle loro opere alle mostre, invitando esplicitamente i visitatori ad un intervento attivo.

 

Gianni Colombo, Topoestesia - Itinerario Programmato (1965-70)

L'ambiente simula la struttura di un labirinto ed è composta da tre tunnel diversi e percorribili, le cui facce interne hanno trame di vari colori che interagiscono con le luci, a loro volta colorate. La sensazione è quella di camminare lungo pareti inclinate.