#SelfieadArte

Il Louvre Abu Dhabi aprirà le porte al pubblico l'11 novembre 2017. È il primo museo del suo genere nel mondo arabo: un museo universale che si occupa di storie umane condivise tra civiltà e culture.
L'architetto francese Jean Nouvel, vincitore del premio Pritzker, ha progettato una città museale (medina araba). I visitatori potranno passeggiare sul lungomare lateralmente alla cupola argentata grande 180 metri, composta da quasi 8.000 stelle metalliche che formano un complesso disegno geometrico. Quando la luce del sole filtra attraverso la struttura crea una "pioggia di luce".
In mostra nelle 23 gallerie l'importante collezione permanente del museo, manufatti e prestiti dai più importanti musei Francesi. Queste coprono l'interezza dell'esistenza umana: dagli oggetti preistorici alle opere d'arte contemporanea. Oltre alle gallerie, il museo ospiterà mostre, un museo per bambini, un ristorante, una boutique e una caffetteria.
La mostra speciale inaugurale, dal titolo "Da un Louvre all'altro: aprire un museo per tutti" verrà inaugurata il 21 dicembre prossimo, e traccerà la storia del museo parigino in tre sezioni, da quella delle collezioni Reali a quella relativa alla creazione del Louvre moderno.

Pubblicato in Selfie ad Arte

Il nuovo assetto della Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea è il frutto di mesi di lavori sulle collezioni e sull’edificio realizzato dall’architetto Cesare Bazzani poco più di un secolo fa.

Time is Out of Joint, aperta al pubblico fino al 15 aprile 2018, è un progetto di Cristiana Collu, in collaborazione con Saretto Cincinelli e il Collegio tecnico scientifico della Galleria&Nazionale e conta circa 500 opere, compresi i prestiti esterni provenienti da musei pubblici e collezioni private, e circa 170 artisti.

L’esposizione, il cui titolo cita i versi dell’Amleto di"William Shakespeare “The time is out of joint”, sonda l’elasticità del concetto di tempo, un tempo non lineare, ma stratificato, che sembra porre in atto il dilemma dello storico dell’arte Hans Belting “la fine della storia dell’arte o la libertà dell’arte”.

È, dunque, il definitivo abbandono di qualsiasi linearità storica, per una visione che dispiega, su un piano sincronico, le opere come sedimenti della lunga vita del museo: da Giacomo Balla, Gustav Klimt, Lucio Fontana, Alberto Giacometti a Cristina Lucas, Adrian Paci, Sophie Ristelhueber, per citarne alcuni.

Sostenuta dall’autonomia speciale della riforma del MiBACT, la Galleria Nazionale si propone come luogo di scoperta, aperto alla ricerca e alla contemplazione, e spazio di riflessione sui linguaggi, sulle pratiche espositive e sul ruolo del museo contemporaneo.

 

Pino Pascali, 32 mq (1967)

Antonio Canova, Ercole e Lica (1795-1815)

Giuseppe Penone, Spoglia d'oro su spine d'acacia (2002)

Pubblicato in Selfie ad Arte