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Alla Triennale di Milano, a cura di Vincenzo de Bellis, c’è “Ennesima“.

Parlare di questa rassegna come di una mostra, però, è impreciso. Ed è altrettanto impreciso definirla come una mostra sull’arte italiana degli ultimi cinquant’anni.

Ennesima, che prende il nome da un’opera di Giulio Paolini esposta, si presenta come un insieme di sette diverse mostre concatenate tra loro. Si tratta, in realtà, di una mostra su come fare mostre.
Una metaesposizione quindi, con cui il curatore ha voluto quasi fare una mostra sulla curatela stessa, a partire dall’epoca in cui l’arte diventa definitivamente segno dei tempi.

Resterà alla Triennale fino al 6 marzo 2016.

 

Pino Pascali, Delfino (1967)

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Alla Triennale di Milano, a cura di Vincenzo de Bellis, c’è “Ennesima“.

Parlare di questa rassegna come di una mostra, però, è impreciso. Ed è altrettanto impreciso definirla come una mostra sull’arte italiana degli ultimi cinquant’anni.

Ennesima, che prende il nome da un’opera di Giulio Paolini esposta, si presenta come un insieme di sette diverse mostre concatenate tra loro. Si tratta, in realtà, di una mostra su come fare mostre.
Una metaesposizione quindi, con cui il curatore ha voluto quasi fare una mostra sulla curatela stessa, a partire dall’epoca in cui l’arte diventa definitivamente segno dei tempi.

Resterà alla Triennale fino al 6 marzo 2016.

 

Alessandro Pessoli, Figure che aspettano (2014)

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Alla Triennale di Milano, a cura di Vincenzo de Bellis, c’è “Ennesima“.

Parlare di questa rassegna come di una mostra, però, è impreciso. Ed è altrettanto impreciso definirla come una mostra sull’arte italiana degli ultimi cinquant’anni.

Ennesima, che prende il nome da un’opera di Giulio Paolini esposta, si presenta come un insieme di sette diverse mostre concatenate tra loro. Si tratta, in realtà, di una mostra su come fare mostre.
Una metaesposizione quindi, con cui il curatore ha voluto quasi fare una mostra sulla curatela stessa, a partire dall’epoca in cui l’arte diventa definitivamente segno dei tempi.

Resterà alla Triennale fino al 6 marzo 2016.

 

Luciano Fabro, Due nudi che scendono le scale ballando il Boogie-Woogie -1989

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