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Al Museo del Novecento, fino al 26 Marzo 2017, c'è “BOOM 60! Era arte moderna”, a cura di Mariella Milan e Desdemona Ventroni, con Maria Grazia Messina e Antonello Negri. Una mostra – promossa dall’Assessorato alla Cultura di Milano - dedicata all’arte in Italia, tra i primi anni Cinquanta e i primi Sessanta, e alla sua “presenza” mediatica nei più popolari canali di comunicazione: i rotocalchi, giornali e riviste di attualità illustrata.

È l'Italia del "boom", in cui i "rotocalchi" – Epoca, Le Ore, L'Europeo e tanti altri – raggiungono le loro massime tirature, diventando lo specchio fedele della mentalità e delle aspirazioni collettive. I temi dell'arte – dalle polemiche sull'astrattismo e sui nuovi materiali, al genere sempre amato del ritratto fino alla rappresentazione degli artisti di successo – vi si intrecciano con la presenza di celebrità del cinema, della tv, della canzone. D'altro canto si affacciano da protagonisti il mercato e il collezionismo, in linea con lo spirito del "miracolo", in nome del quale l'arte sembra destinata a entrare, come il frigorifero e la lavatrice, nelle case di tutti.

Nell'allestimento di Atelier Mendini circa centoquaranta opere di pittura, scultura e grafica dialogano con le pagine delle riviste e con filmati televisivi e cinematografici, che trasformano gli artisti in veri e propri divi: dall'immortale Picasso a Bernard Buffet, "il pittore in Rolls Royce", all'epoca protagonista delle cronache d'arte e del gossip. Una ricca sezione documentaria presenta le riviste e i loro modi di raccontare l'arte, dalle copertine alle inchieste, dalle rubriche di critica alla pubblicità, dal fotogiornalismo alla satira.

 

Aldo Calò, "Piastra" : premiato alla Biennale del 1962, l'artista ripropone le sue piastre in bronzo lacerate al concorso per il Monumento alla Resistenza di Cuneo. Il suo progetto, che vince ma non sarà mai realizzato, alimenta un dibattito sui simboli nell'arte moderna e sulla loro leggibilità da parte del pubblico.

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