Print this page
Biancaslave (Giuseppe Veneziano, Whiteslave)
06 Apr

Biancaslave (Giuseppe Veneziano, Whiteslave)

Robot City – Italian Art Factory, azienda italiana leader nella lavorazione di alta qualità del marmo di Carrara guidata da Gualtiero Vanelli, presenta un nuovo progetto inedito dal titolo “White Slave”, in occasione dell’edizione 2017 della settimana dedicata al design e aperta gratuitamente al pubblico dal 4 all’8 aprile negli spazi della sede milanese di Artcurial, Palazzo Crespi, in Corso Venezia 22.

White Slave è un progetto di Giuseppe Veneziano ideato da Gualtiero Vanelli, che mette in relazione due omonime opere dell’artista: una scultura in marmo statuario di Carrara realizzata nei laboratori di Robot City e il dipinto da cui è stata tratta.
Con White Slave il quadro si trasforma in scultura e la traduzione del soggetto dalla bidimensionalità alla dimensionea tutto tondo è stata resa possibile attraverso un processo di scansione a 3D e lavorazione a controllo numerico, sviluppato dalla starordinaria tecnologia dell’azienda. La scultura è stata ricavata da un unico blocco di marmo, proveniente dalle cave che da generazioni sono di proprietà della famiglia Vanelli, nel cuore del distretto del marmo di Carrara dove Michelangelo sceglieva le pietre per le sue opere d’arte.

I lavori rappresentano Biancaneve in lingerie, seduta sulla celebre sedia Panton con le braccia legate dietro lo schienale, accostando uno dei simboli indiscussi del design internazionale e un’icona dell’immaginario popolare, soggetto tipico della poetica visiva di Veneziano. L’artista, che per la prima volta partecipa come protagonista alla Milano Design Week, ha scelto di riflettere sulle linee della Panton portando la celebre sedia oltre il suo livello di funzionalità e consegnandola all’eternità grazie al marmo.

A partire dal quadro, Biancaneve esce dalla fiaba per raccontare un’altra storia: smaliziata, guarda il visitatore negli occhi e si rende protagonista di un gioco sensuale in cui, a dispetto del titolo e dei lacci ai polsi, fa da padrona. Veneziano crea una zona di confine in cui realtà e immaginazione sono perfettamente interscambiabili: Biancaneve è un personaggio fantastico oppure una ragazza reale travestita?

Il visitatore raggiunge Biancaneve attraversando una soglia fantastica: l’ingresso prende la forma di un buco della serratura e dà accesso a una dimensione intima in cui lo spettatore deve “farsi piccolo” per potere entrare nel contemporaneo Paese delle Meraviglie al cospetto della più bella del reame.
Con la volontà di produrre un’arte che racconti una storia accessibile a tutti, Veneziano sceglie soggetti immediatamente riconoscibili. Spirito pop dunque, cui si unisce lo spirito del popolare siciliano del quale l’artista vuole evocare l’atmosfera attraverso l’uso di colori saturi e tonalità accese.

In occasione dell’esposizione, Marbizo, l’ultima nata delle aziende di Vanelli che basa la sua produzione di oggetti in marmo su criteri di sostenibilità ambientale, ha utilizzato la polvere risultata dalla lavorazione di White Slave per creare miniature dell’opera attraverso una innovativa tecnologia di stampa tridimensionale.