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Cappuccetto rosso (Gino Marotta, Natura Modulare)
25 Gen

Cappuccetto rosso (Gino Marotta, Natura Modulare)

Il percorso del museo del 900 termina con una sala dedicata ad alcuni tra i maggiori esponenti dell’Arte Povera, da Luciano Fabro a Mario Merz, da Gilberto Zorio a Giuseppe Penone.

l'Arte povera è una corrente artistica che nasce nell'ambito della cosiddetta arte concettuale in aperta polemica con l'arte tradizionale, della quale rifiuta tecniche e supporti per fare ricorso, appunto, a materiali "poveri" come terra, legno, ferro, stracci, plastica, scarti industriali, con l'intento di evocare le strutture originarie del linguaggio della società contemporanea dopo averne corroso abitudini e conformismi semantici. Un'altra caratteristica del lavoro degli artisti del movimento è il ricorso alla forma dell'installazione, come luogo della relazione tra opera e ambiente, e a quella dell"azione" performativa.
Germano Celant, il critico d'arte al quale si devono il nome, afferma che l'arte povera si manifesta essenzialmente "nel ridurre ai minimi termini, nell'impoverire i segni, per ridurli ai loro archetipi".
Gran parte degli artisti del gruppo - Giovanni Anselmo, Jannis Kounellis, Mario Merz, Giuseppe Penone, Michelangelo Pistoletto - manifestano un interesse esplicito per i materiali utilizzati mentre alcuni - segnatamente Alighiero Boetti e Giulio Paolini – hanno fin dall'inizio una propensione più concettuale.
L'obiettivo di questi artisti è quello di superare l'idea tradizionale secondo cui l'opera d'arte occupa un livello di realtà sovratemporale e trascendente.
 
 
Gino Marotta: "Natura Modulare" (1966)
Artista molisano di fama internazionale, pioniere delle sperimentazioni sull'arte installativa e sui nuovi materiali, protagonista riconosciuto delle neoavanguardie, non solo italiane. La vocazione all’uso di materiali inediti è continua nelle sculture ritagliate nel metacrilato che ben presto si trasformano in Environment.